All’apertura dell’ottava edizione del Social Enterprise World Forum a Milano, Martin Burt, fondatore della Fundación Paraguaya, ha chiesto ai Ministri di Ghana, Taiwan e Scozia presenti, quali siano le più significative opportunità e le maggiori criticità che le imprese sociali affronteranno nei prossimi 10 anni. I tre ministri hanno citato la grande massa dei giovani in Africa, il crescente invecchiamento della popolazione e il livello di consapevolezza dell’opinione pubblica come le sfide più importanti che il settore delle imprese sociali deve affrontare.
Humza Yousaf, il Ministro del Governo scozzese per l’Europa e lo Sviluppo Internazionale, ha detto: ”Credo che guardando ai prossimi 10 anni la sfida più grande sia quella di diventare il modello normale di fare business. La gente percepisce l’impresa sociale come un’appendice, un qualcosa in più, di carino – spesso è vista come una bella cosa da fare se ce la si può permettere o se si capisce come farla.”
Seduta accanto a lui, Joyce Yen Feng, Ministro senza Portafoglio di Taiwan, ha affermato che uno dei principali vincoli allo sviluppo del settore nel suo Paese è stato l’approccio non coordinato del Governo nell’affrontare le sfide sociali.
“La mia frustrazione è che da quando sono nel Governo, so che ci sono molte risorse che potrebbero aiutare gli imprenditori che lavorano nel sociale. Il problema è che i vari ministeri e dipartimenti non collaborano tra loro”.
I rappresentanti politici presenti hanno analizzato i bisogni emergenti dei loro Paesi come opportunità per le imprese sociali di risolvere le questioni sociali adottando un approccio di mercato.
Ekwow Spio-Garbrah, attuale Ministro del Commercio e dell’Industria del Ghana che in precedenza ha ricoperto l’incarico di Ministro dell’Educazione, ha sottolineato l’importanza che più imprenditori sociali prendano in considerazione la possibilità di stabilire partnership formali o accordi di franchising nel continente africano, perché ha proseguito: “In Ghana,come nella maggior parte dell’Africa, il problema più grande è dato dalla grandissima quota di giovani: a breve avremo un continente in cui più del 50% della popolazione ha meno di 25 anni. Dobbiamo far sì che i giovani si interessino di più alle imprese sociali”.
Affrontando il problema sociale opposto, Yeng Feng ha affermato che il crescente invecchiamento della popolazione di Taiwan rappresenta una delle maggiori opportunità per lanciare imprese sociali finanziariamente sostenibili. “Gli anziani non sono dei problemi, sono pieni di risorse, compassionevoli, e sono consumatori, va dunque prestata attenzione a quello di cui hanno bisogno a livello sociale”.
Michael Green, intervenuto dopo le rappresentanze politiche, ha presentato il Social Progress Index (Indice di Progresso Sociale), uno strumento complementare e integrativo rispetto al PIL che individua indicatori sociali e ambientali raggruppandoli in tre categorie: i bisogni primari, il benessere, i diritti.
Martin Burt di fronte ad un pubblico di oltre 700 delegati provenienti da tutto il mondo, ha affermato: “Originariamente era responsabilità del settore privato produrre beni e servizi, e il governo era chiamato a regolamentare quei beni e servizi quando il settore privato non li forniva.
Ma il mondo è cambiato e benché il PIL sia ancora interessante e rilevante, è incompleto.”
Fonte: Pioneer Post – Ellie Ward
Photo credit: Francesco Margutti